Un ulteriore passo in avanti nella produzione di pneumatici derivanti dal tarassaco.
Continental taglia un importante traguardo del suo progetto di ricerca per l’industrializzazione della gomma da Dente di leone (tarassaco) nella produzione di pneumatici. A fine 2014 sono stati presentati i primi test realizzati con il Taraxagum™, mentre la produzione del primo WinterContact TS 850 P con battistrada realizzato interamente con gomma da radici del Dente di leone fa fare a Continental un importante passo in avanti verso l’obiettivo a lungo termine della produzione più sostenibile e meno dipendente dalle materie prime tradizionali.
“Dopo molti anni di un intenso lavoro di sviluppo insieme al Fraunhofer Institute, siamo eccitati all’idea di vedere i primi pneumatici da Dente di leone sulla strada – sottolinea Nikolai Setzer, membro dell’Executive Board di Continental responsabile della divisione Tire – Per ottenere risultati di test il più possibile affidabili abbiamo puntato su pneumatici invernali per auto, che contengono una spiccata quantità di gomma naturale. Continuiamo a perseguire l’obiettivo di sviluppare pneumatici con la gomma da Dente di leone per essere pronti a produrli in serie entro i prossimi cinque-dieci anni”.
I primi pneumatici invernali per auto con la gomma da Dente di leone saranno testati al centro di prova di Arvidsjaur in Svezia, dove la compagnia abitualmente testa le prestazioni dei suoi prodotti in condizioni prettamente invernali tra dicembre e aprile.
“Il processo di sviluppo del Taraxagum™ finora è stato molto promettente e intendiamo portare avanti il processo di industrializzazione insieme ai nostri partner – aggiunge Andreas Topp, responsabile Material and Process Development and Industrialization per penumatici in Continental – Siamo certi che i risultati raggiunti con i test confermeranno le previsioni e che riusciremo ad ottenere i nostri obiettivi di prestazioni”.
L’obiettivo a lungo termine del progetto è individuare una valida risposta dal punto di vista ecologico, economico e sociale, alla crescente domanda di gomma naturale, in modo da allentare la pressione sulle piantagioni di alberi di gomma tradizionali ai tropici e da ridurre la dipendenza dalla gomma naturale. Poter coltivare il Dente di leone in terre attualmente inutilizzate in regioni temperate europee ridurrebbe in maniera significativa i costi logistici e il loro conseguente impatto sull’ambiente.