Strumento di diagnosi centraline: KTS Bosch
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Chi opera con il mondo Bosch da tempo conosce il KTS (Strumento di diagnosi centraline), ne ha sfruttato tutte le sue potenzialità e nel corso degli anni, ha sostituito lo strumento con uno sempre più aggiornato e performante. Cosa ci sarà ancora da dire sul KTS che già non si conosca?
Occorre un strumento di diagnosi centraline sempre più performante
La continua evoluzione del KTS è stata dettata dall’evoluzione della tecnologia automobilistica, incessante ed esponenziale. Si stima che entro quattro anni le vetture piccole avranno a bordo circa 20 centraline, quelle medie 50-60 e le ammiraglie più di 100 centraline. Tutte ricevono segnali dai sensori, alcuni a una velocità che si misura in millisecondi, altre in milionesimo di secondo. Il “cervello” dell’auto deve poi essere interconnesso attraverso una rete di cablaggi estremamente affidabile, che funzioni in ogni condizione ambientale e che duri nel tempo. Pensate: il cablaggio per un produttore di auto rappresenta il terzo componente più costoso e inoltre condiziona grandemente il peso della vettura aumentandone i consumi e l’inquinamento. La trasmissione dei dati negli edifici avviene tramite Ethernet, ma in auto, fino ad oggi, questa tecnologia non è stata possibile applicarla, perlopiù per problemi di interferenze magnetiche. Il problema comunque rimaneva: bisognava collegare le centraline e i milioni di bytes che ogni secondo vengono trasferiti attraverso un’autostrada ancora su cavo di rame. Si sono allora inventati protocolli di linguaggio con un trasmettitore e un ricevitore che decodifica: i primi sono stati le linee CAN-bus nel 1983 che trasferivano fino a 1Mb/sec poi nel 2005 è arrivato il FlexRay da 10 Mb/sec e dal 2001 anche il MOST da 50 Mb/sec.
Una nuova lingua già parlata
Oggi tra i protocolli di trasferimento dati scelti dai costruttori c’è il DOIP (Diagnostic Over Internet Protocol). Il nuovo standard soddisfa i requisiti del WWH-OBD e segue il protocollo ISO 13400. Questo linguaggio viene già da tempo impiegato dalle case auto a fine linea di produzione per caricare le informazioni di numerose centraline in pochissimo tempo. E’ quindi un linguaggio collaudato. La novità è che, tramite connessione remota, sarà possibile connettersi al sistema delle centraline per una diagnosi e per una eventuale riparazione qualora il malfunzionamento non sia di origine meccanica (es. sensore rotto), caso comunque identificato dall’interrogazione errori. Il lavoro dell’officina sta quindi subendo una rivoluzione.
Con il nuovo KTS Bosch vi porta nel futuro
Più che di futuro si parla di presente. Infatti il sistema nervoso della nuova Volvo XC 90 parla solo in DOIP e quindi senza un KTS Bosch di nuova generazione non sarà possibile intervenire. Sempre più auto in futuro parleranno in DOIP. Oggi sono già disponibili i nuovi KTS 560/590 che si differenziano tra di loro per la presenza dell’oscilloscopio e del multimetro digitale sul KTS590 e del solo multimetro digitale sul KTS 560. I nuovi KTS Bosch sono riconoscibili dal nuovo design, ma soprattutto, oggi, sono diventati dei veri calcolatori con all’interno un processore dualcore, collegamento Bluetooth, Multiplexer per collegarsi facilmente ai diversi pin di comunicazione di tutte le vetture. I nuovi KTS sono già stati riconosciuti da diverse case auto per la funzionalità Passthru. Cosa aspettate?!