Sensore Lambda Bosch LSU 4.2
La sonda Lambda è preposta all’analisi dei gas di scarico, per determinare un basso consumo di carburante, emissioni ridotte e una prestazione ottimale del motore. Per questo, il sensore gas di scarico concorre ad assicurare l’esatto dosaggio della miscela aria-carburante. Nel sistema di scarico, la sonda Lambda – montata prima del catalizzatore – controlla il contenuto di ossigeno del gas che scorre prima di raggiungere il catalizzatore. La sonda trasferisce il valore rilevato alla centralina elettronica del comando motore, che regola di conseguenza la formazione della miscela aria-benzina. Quanto sia importante una sonda perfettamente funzionante, è chiaro nel momento in cui non funziona più correttamente. Un’auto può consumare in questo caso sino al 15% in più di benzina, emettendo una maggiore quantità di sostanze nocive. Inoltre esiste il pericolo che il catalizzatore si danneggi. Per questo, Bosch -l’azienda che ha inventato la sonda Lambda – consiglia, sia per motivi di protezione dell’ambiente sia per motivi di risparmio di denaro, di far controllare regolarmente la funzione della sonda Lambda e di farla sostituire, se necessario.
Sonde Lambda non riscaldate fornisconoo, in condizioni normali, valori di misurazione corretti per chilometraggi compresi tra 50.000 e 80.000 chilometri. Sonde riscaldate, che Bosch introdusse per prima sul mercato nel 1982, possono raggiungere addirittura percorrenze comprese tra 100.000 e 160.000 chilometri. Condizioni d’uso sfavorevoli, tuttavia, possono ridurre anche drasticamente l’arco di vita di una sonda Lambda; benzine alterate, contenenti impurità o addirittura piombo, possono distruggere la sonda. La presenza di acqua o di olii che possano penetrare all’interno della camera di combustione e, successivamente, anche nell’impianto di scarico, in conseguenza, ad esempio, di una rottura della guarnizione della testata del motore, può determinare un incremento dell’usura della sonda stessa.
Bosch ha da sempre puntato all’evoluzione tecnologica dell’automobile, sina dal 1951, quando la prima vettura di serie a iniezione benzina era equipaggiata con un sistema meccanico proprio di Bosch e si trattava di una Gutbrod 700cc 2 tempi. Un sistema che garantiva una riduzione dei consumi di circa il 20%. Passando al 1967 firmò la prima iniezione elettronica (Bosch D-Jetronic) montata sulle Volkswagen 1600 destinate agli USA; le stringenti norme Californiane sull’inquinamento stimolarono Bosch a produrre nel 1976 la prima sonda Lambda, montata sulle Volvo 240 e 260 destinate a quel mercato. Quasi 40 anni fa. Da allora l’evoluzione è stata incessante. Nei primi 10 anni vennero prodotte 10 milioni di sonde Lambda, dopo altri 7 anni si raggiunsero i 50 milioni e nel 2012 si toccarono addirittura i 250 milioni. Passando ad oggi, la produzione tocca i 33 milioni di pezzi all’anno. Fu il 1993 a segnare il punto di svolta per questo componente grazie all’introduzione delle sonde Lambda planari. La ricerca, tuttavia, non si è mai fermata, e l’attuale sonda lambda Bosch LSU 4.2, destinata al Motorsport, è in grado di operare fino a 2,5 bar di pressione nei gas di scarico con temperature di picco fino a 1030 gradi. La sonda lambda è largamente diffusa ma sottovalutata per la sua fondamentale importanza nella lotta all’inquinamento automobilistico, una lotta alla quale Bosch contribuisce da 40 anni.