I migliori pneumatici 4 stagioni 2016 per Auto Express
Molti guidatori credono che gli pneumatici all-season siano la soluzione perfetta per il clima irregolare del nostro paese. le gomme quattro stagioni possono far fronte ai pochi giorni di neve, funzionano bene quando fa freddo e umido, e sono un buon compromesso per guidare in sicurezza sia in condizioni di asciutto sia in una situazione completamente invernale.
Questa è la teoria; ma è la realtà? Per scoprirlo, abbiamo dato un’occhiata ai test svolti (in questo caso la fonte è Auto Express) su 8 prodotti:
6 pneumatici 4 stagioni, in ordine alfabetico: Goodyear Vector 4Seasons Gen-2, Hankook Kinergy 4S, Michelin CrossClimate, Nokian Weatherproof, Star Performer Winter SPTS AS, Vredestein Quatrac 5
Un pneumatico estivo ed uno invernale, rispettivamente: Continental ContiSportContact 5 e Goodyear UltraGrip Performance Gen-1.
I test
I test degli pneumatici 4 stagioni si son svolti in tre condizioni distinte: neve, su strada bagnata e asciutta. L’ incidenza dei punteggi dati dalla rivista in ogni condizione (ripetiamo: neve, bagnato e asciutto) hanno influito in percentuale sul punteggio finale in corrispondenza del reale stato o condizione climatica in cui il pneumatico testato sarà usato; per esempio la valutazione su neve ha inciso il 10% sulla valutazione totale poichè si presuppone un periodo di utilizzo del 4 stagioni relativamente basso su strade innevate, questo perché la maggior parte degli pneumatici all-season passeranno molto tempo in condizioni di asciutto e bagnato.
Test su neve
Il rischio di precipitazioni nevose è uno dei motivi principali che spingono i guidatori al cambio stagionale e quindi ad una possibile scelta di pneumatici all season. Il divario di prestazioni tra gomma standard ‘estiva’ ed un pneumatico invernale è enorme, così come il margine di sicurezza.
Sono quattro i fattori esaminati per ottenere una valutazione complessiva del comportamento del pneumatico 4 stagioni sulla neve. Il primo è la partenza e l’arresto. La trazione è valutata su tratti pianeggianti classificata, in combinazione con la frenata. Dal movimento dell’auto si passa poi alla seconda marcia il più presto possibile prima di accelerare forte, qui le misure prese col GPS ci riportano quanto tempo ci vuole per arrivare ai 25-50 kmh. Non appena la vettura supera 50kmh, vengono colpiti i freni per valutare l’arresto, innescando l’ABS. Il sistema misura la distanza presa per rallentare da 50-55 kmh. La prova viene ripetuta otto volte e viene presa una media.
I test restanti misurano la tenuta laterale. Su un tracciato circolare viene fatta accelerare l’auto fino a quando non si riesce più a mantenere la traiettoria in accelerazione. Viene poi stabilita una media tempi da ogni giro.
I tempi sul giro sono anche alla base del test di maneggevolezza, ma questa volta vengono presi su uno delle piste veloci utilizzate per i World Test. La pista di 1.300 m, è una vera sfida per il pilota e gli pneumatici, unisce curve veloci con tornanti stretti e rapidi cambi di direzione. La neve è risistemata dopo ogni esecuzione al fine di garantire condizioni uniformi e viene presa una media di tempi sul giro per ottenere un risultato affidabile.
Sul bagnato
Mentre la minaccia della neve può spingere i conducenti a prendere in considerazione il passaggio da pneumatici estivi a pneumatici quattro stagioni, per il bagnato gli estivi hanno più feeling con l’acqua, ma sotto i 7° il discorso cambia: i disegni delle 4 season sono anche superiori quando le temperature scendono. Le prove in questione sono state fatte appena sotto i 7° appunto.
I test effettuati in circuito per la maneggevolezza e la frenata sono sensibili alla temperatura; si basano soprattutto sul fenomeno dell’ acquaplaning, dove battistrada è la chiave. Per la nostra prova di frenata – uno dei pochi non fatto da piloti Auto Express – è stata usata una Golf sul Contidrome. Il sistema ha misurato la distanza presa per frenare da 80 kmh e una media dei diversi risultati.
Non sorprendentemente, la tecnica della tenuta laterale è la stessa utilizzata sulla neve, ma le forze sono più alte e la pista circolare più stretta. Le medie sono state prese su un campione di 8 prove anche questa volta. Anche qui i test di maneggevolezza sono presi in un tracciato misto, il vantaggio del circuito è che mischia rapidi cambi di direzione, accelerate e frenate per un periodo di tempo più lungo in cui sottoporre le gomme alla prova. I tempi sul giro sono monitorati in macchina per garantire la coerenza. Anche in questo caso, vengono fatte le medie dei tempi sul giro.
Prove sull’ asciutto
Mentre il pneumatico quattro stagioni ha un determinante vantaggio su neve, bagnato e freddo, gli estivi reclamano l’eccellenza in condizioni di asciutto, quando quelle molteplici scanalature e lamelle sottili flettono troppo e si spostano. Ma qual’è il compromesso? E’ stata fatta una serie di fermate da circa 100 kmh misurato la distanza. Come sempre è stata utilizzata una media.
La pista ha anche rivelato che un compromesso è necessario quando si passa a pneumatici 4 stagioni. Gli spazi di frenata ed il cambio veloce di direzioni accompagnati a curve acute allungano i tempi di percorrenza dei 4 season. Il risultato è basato su una media di tempi sul giro.
Il comfort
Il comfort è stato misurato con il rumore in cabina,circolando a 80 km all’ora su asfalto liscio e ruvido, o su lastre di cemento.
Ecco i risultati: