I dazi auto Usa di Trump preoccupano i produttori Europei
Dal 23 marzo entreranno in vigore nuove tasse sull’acciaio e l’alluminio di importazione. Per i Costruttori si annunciano costi maggiori.
Donald Trump mantiene le parole date e mette in atto (attraverso l’articolo 32 della legge USA) la sua idea di politica protezionista a favore delle aziende che producono negli Stati Uniti. L’articolo citato consente di attuare leggi in misure eccezionali senza passare dalla discussione parlamentare poiché le leggi in questione occorrono per la sicurezza nazionale.
Dal 23 marzo in avanti far arrivare negli Usa acciaio e alluminio (metalli utili alla costruzione di armi per la difesa, ma anche per la produzione di auto) costerà il 25% è il 10% in più. I costruttori europei (tedeschi in particolar modo) dovranno preoccuparsi quindi di reperire “in loco” tali materie prime dedicate alla produzione negli stabilimenti statunitensi.
Trump, in un comizio in Pennsylvania la scorsa domenica, ha direttamente senza mezze misure puntato il dito contro Mercedes Benz e Bmw, minacciando dazi più alti per le automobili «che sono il vero problema». Gli Usa sono il primo mercato nell’export di automobili tedesche e prodotti automotive, con una quota del 12,2% nel 2017 contro il 10,6% del Regno Unito e il 9,2% della Cina. L’anno scorso le case automobilistiche tedesche hanno esportato negli Usa automobili e prodotti collegati per 28,6 miliardi di euro contro i 19 miliardi del 2008: in dieci anni il business è cresciuto di 10 miliardi.
Oltre alla UE i diretti interessati sono anche Cina e Corea del Sud che già hanno il problema di un’abbondanza di offerta.