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F1, GP AMERICHE: AD AUSTIN, CIRCUITO MIX TRA CURVE TECNICHE E RETTILINEI LUNGHI, ANDREANNO IN SCENA PNEUMATICI P ZERO MEDIUM E SOFT.

Editor/28 Oct, 14/1033/0
Sport

Dopo tre settimane di stop torna la Formula Uno per il proprio terz’ultimo appuntamento del Mondiale. Si correrà sul nuovissimo circuito di Austin (che ha esordito nel calendario nel 2012) prima di chiudere in Brasile tra sette giorni e quindi andare ad Abu Dhabi a fine mese. Il circuito texano aveva sempre visto pneumtici hard e medi, invece quest’anno Pirelli ha optato per le mescole medie e morbide. Questa decisione dovrebbe sposare le caratteristiche del tracciato che si divide tra lunghi rettilinei e diverse curve lente e tecniche. In particolare, la curva 1 è un bellissimo tornante in estrema salita/discesa a raggio costante che genera elevata energia sulle gomme, mentre altri settori della pista ricordano tratti di Suzuka o Silverstone. Austin è sicuramente un cicruito impegnativo dato che presenta venti curve che hanno diverse variazioni altimetriche, ed è quindi uno dei più amati dai piloti. L’edizione dell’anno scorso ha visto una particolarità a livello di temperature che sono passate dai 18 ai 37 gradi centigradi.

Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli: “L’America è un mercato chiave per Pirelli. Quindi siamo davvero felici di tornare a Austin che, oltre ad essere una grande città, è anche un posto  fantastico per gareggiare.La pista ha ormai tre anni, per cui dovrebbe offrire teoricamente una maggiore aderenza rispetto agli anni precedenti. Con le gomme medie e soft ci aspettiamo due soste, ma dovremo aspettare le prove libere per confermare le nostre previsioni. Molto dipenderà dalle condizioni atmosferiche. Anche se la gara si svolge nel mese di novembre, sono attese condizioni calde ma variabili: il degrado termico sarà, quindi, un fattore importante. Quanto questo influenzerà il degrado generale e l’usura, e quindi la strategia di gara, alla luce anche della nuova generazione di vetture di quest’anno, lo scopriremo solo lì. Negli anni scorsi si è rivelata sempre vincente una strategia ad una sosta, anche perché la gara arriva relativamente tardi nella stagione, quando ormai la maggior parte delle squadre ha capito come ottenere il massimo dalle gomme”.

Jean Alesi, consulente tecnico Pirelli: “Quello di Austin è soprattutto un circuito eccitante per i piloti. La frenata al termine della salita dopo i box e il suo tornantino a sinistra offrono possibilità di attacco. Anche le ‘esse’ che seguono consentono linee diverse e possibilità di inventarsi qualcosa nell’ottica dell’attacco a un concorrente. E’ un tracciato non noioso: le possibilità per superare ci sono e questo è un dato tecnico che già di per sé è garanzia di Gran Premi interessanti. Ad Austin c’è poi da tenere presente un altro dato tecnico importante: la notevole variazione di temperatura che vi si può incontrare. Negli anni passati, al mattino presto ha fatto anche parecchio freddo; ma con il sole si può arrivare all’ora delle qualifiche con molto caldo in pista. Questo può rendere complesso individuare la finestra ideale di utilizzo del pneumatico: una sfida, per team e piloti, che si aggiunge alle tante già presenti su ogni circuito”.

Il circuito dal punto di vista delle gomme: I tre lunghi rettilinei ovviamente generano un raffreddamento delle gomme, rendendo difficili le frenate, spesso particolarmente brusche. Tutto ciò si protrae anche per quanto riguarda l’ingresso nelle curve veloci, in quanto le coperture devono tornare in temperatura molte velocemente. La combinazione di rettilinei e curve richiede un buon compromesso in termini di carico aerodinamico, ponendo un forte accento sul grip meccanico degli pneumatici. Oltre alla lunga curva 1 e ai veloci cambi di direzione della prima parte del giro, anche la curva 11 è molto impegnativa per le gomme. I piloti cominciano a frenare quando le monoposto entrano in curva, determinando un’ irregolare distribuzione di carichi sulle coperture.

La strategia vincente: dello scorso anno fu ad una sosta: Sebastian Vettel, Reb Bull, partì con le mescole medium per poi montare le hard al 27° giro. I primi 12 piloti effettuarono una sola sosta.

Soluzioni di quest’anno: Il P Zero White medium è uno pneumatico “low working range”, in grado di raggiungere prestazioni ottimali anche a basse temperature. Il P Zero Yellow soft, invece, è uno pneumatico “high working range”, adatto a temperature più elevate.

La scelta di pneumatici finora:

P Zero Red P Zero Yellow P Zero White P Zero Orange
Australia Soft Medium
Malesia Medium Hard
Bahrain Soft Medium
Cina Soft Medium
Spagna Medium Hard
Monaco Supersoft Soft
Canada Supersoft Soft
Austria Supersoft Soft
Gran Bretagna Medium Hard
Germania Supersoft Soft
Ungheria Soft Medium
Belgio Soft Medium
Italia Medium Hard
Singapore Supersoft Soft
Giappone Medium Hard
Russia Soft Medium

USA

 

Soft

Medium

 

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