F1 – Ferrari: non riusciamo a capire gli pneumatici
“Gli pneumatici per noi sono e rimangono un mistero”. Parole, preoccupanti, e musica di Jock Clear, responsabile dei tecnici di pista della Ferrari, che analizza il rapporto, difficilissimo, tra la Scuderia del Cavallino rampante e le Pirelli.
Il funzionamento degli pneumatici sono il grande e vero tallone d’Achille delle “rosse” che va ad inficiare l’andamento di una macchina che, in realtà, potrebbe fare molto di più. “Diciamo che stiamo affrontando un buco nero – incalza Clear – Abbiamo tanti sensori che ci permettono di conoscere ogni dettaglio della vettura, ma per le gomme siamo al buio. Sappiamo che abbiamo problemi con temperatura e pressione, ma c’è anche, purtroppo, molto altro. Non riusciamo a gestirle, né a capirle”. Molti puntano l’indice sulle pressioni. Che idea vi siete fatti? “Sinceramente non crediamo che i rivali riescano ad avere pressioni molto più basse. Per noi, infatti, una cosa del genere sarebbe impossibile. Si parla, ad esempio, di soluzioni strane per le pressioni, ma sarebbero tutte illegali. La FIA, inoltre, ha confermato che le vetture sono tutte legali, e noi, ci mancherebbe, non ne dubitiamo”. Ma, se in gara le cose si possono ritenere accettabili, sono le qualifiche del sabato il vero, enorme, tallone d’Achille della Ferrari. L’andamento, infatti, è ormai ben noto. Venerdì in crescita, sabato mattina ottimo, quindi crollo verticale nelle prove ufficiali dove, spesso, le vetture di Maranello non riescono a ripetere nemmeno i tempi delle prove libere. Un aspetto che dire preoccupante è meramente riduttivo.
“Il gap rispetto alla Mercedes è più ampio di quanto ci aspettassimo, ma è comunque minore rispetto alla scorsa stagione. Stiamo chiudendo il divario, e siamo certi che potremo raggiungerli, ma non sappiamo quando. Ci manca il classico weekend perfetto, noi abbiamo avuto la velocità, ma commesso degli errori in qualifica, scontati poi in gara. A Barcellona, per esempio, nelle qualifiche abbiamo preso una paga non da poco, una brutta sorpresa per noi. La macchina era molto meglio di quanto abbia mostrato, ma non abbiamo capito il momento decisivo per ottenere il massimo dagli pneumatici e in corsa avevamo la vettura più veloce. Abbiamo solamente una piccola finestra di temperature nella quale riusciamo a sfruttarli. Purtroppo è piccola, ed è un problema serio”.