Ecopneus: in Toscana recuperate ben 7.690 tonnellate di PFU
Ecopneus rivela che nei primi sei mesi del 2016 nella sola Toscana sono state raccolte e recuperate 7.690 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso-PFU (pari a 854.000 pneumatici). Una moltitudine di gomme che sono state riciclate in gomma per superfici sportive, asfalti silenziosi e duraturi, isolanti acustici, antivibranti ed energia sostenibile per famiglie e imprese. I dati sono stati diffusi nel corso di Impianti Aperti-Ecopneus, seconda tappa dell’iniziativa che mostra da vicino come viene gestito il processo di raccolta e recupero dei Pneumatici Fuori Uso. La raccolta dei PFU preso i quasi 2.500 gommisti, stazioni di servizio e autofficine toscane è suddivisa tra le 1.889 tonnellate raccolte nella provincia di Firenze, 705 nella provincia di Grosseto, 591 a Livorno, 540 a Lucca, 535 a Massa Carrara, 413 a Pisa, 808 tonnellate a Pistoia, 510 a Prato e 898 tonnellate della provincia di Siena.
Questi PFU, dopo il recupero, seguono un processo di frantumazione meccanica che vede lo pneumatico a fine vita ridotto in frammenti sempre più piccoli fino ad arrivare alla separazione delle tre componenti di cui è costituito: fibre tessili, acciaio e principalmente polimero di gomma. Un concreto esempio delle possibilità di impiego di questo prezioso materiale sono le installazioni realizzate a Festambiente, il festival annuale di Legambiente che si tiene a Rispescia (GR): grazie ad Ecopneus negli anni sono state realizzate aree relax per famiglie, campi da calcio, aree gioco per bambini, piste ciclabili, sedute e panchine in gomma da riciclo.
Un virtuoso sistema di green economy che oltre ad assicurare il corretto trattamento degli pneumatici a fine vita genera positivi impatti economici, ambientali e sociali. Un esempio ne sono gli interventi straordinari portati a termine da Ecopneus in due “stock storici” nella Regione: grandi accumuli di PFU formatisi in passato spesso a seguito di vicende al limite della legalità. Nel 2013, 1.200 tonnellate di PFU sono state rimosse da un deposito abbandonato ad Aulla (MS), mentre nel luglio 2015 2.000 tonnellate sono state prelevate a Rapolano (SI) dalla cosiddetta “collina della vergogna” dove da 10 anni giacevano abbandonati a deturpare uno dei paesaggi più belli del nostro Paese.