DAL 2019 VANNO IN PENSIONE LE “EURO 0”.
In Italia la parola pensione ormai appare più una chimera che una prospettiva. Se in tale stato fanno fatica ad andare le persone, stessa cosa non la si può dire per i veicoli. Dal primo gennaio 2019, infatti, le auto “Euro 0” (ovvero quelle immatricolate prima del 1993) dovranno andare definitivamente in pensione. La decisione arriva da un emendamento presentato in seno alla Legge di Stabilità, firmato da Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nello specifico, quindi, parliamo di quelle vetture adibite al trasporto di persone che si muovono a benzina senza catalizzatore e quelle senza “eco diesel, aventi una massa superiore alle 5 tonnellate”.
Se per i comuni cittadini questa notizia non solo non rappresenta un fulmine a ciel sereno, ma si poteva dire attesa, è differente il discorso per i proprietari di auto “storiche”. Questi ultimi, infatti, potrebbero vedersi negato il permesso di circolare liberamente. Per questo motivo è presumibile che saranno emesse deroghe per le auto con più di 30 anni di età. Tornando ai normali possessori di una vettura la problematica è tutta di tipo economica. Non tutti sono alla guida di un auto con molti anni di vita per puro amore dell’estetica. Molti, infatti, lo devono fare per necessità economica. Con questa nuova legge, dunque, sarebbero costretti a rottamare la loro attuale auto per comprarne una nuova, sempre che ce ne sia la disponibilià.
Il commento del ministro Lupi: “L’Italia detiene il record negativo a livello europeo per anzianità di parco veicoli circolante. Lo stop alla circolazione per i veicoli Euro 0, dal 1 gennaio 2019, riguarderà anche pullman e autobus, e sarà accompagnato da un ampio programma di rinnovo delle flotte di trasporto pubblico locale, attraverso la messa in atto di “Un piano di risorse che rinnoverà gli automezzi delle aziende comunali. Se in circolazione ci sono ancora degli ‘Euro 0’ vuol dire che i pullman che portano in giro le persone hanno quasi 30 anni. In questi quattro anni, credo che si potrà ottenere il rinnovamento, che porterà dei vantaggi per l’ambiente, per la sicurezza e per la filiera industriale”.