AMMORTIZZATORI: QUANDO SOSTITUIRLI?
Come sempre il primo punto d’attenzione per gli automobilisti è la sicurezza. Ma se per qualsiasi conducente di vettura è semplice, o dovrebbe esserlo, rendersi conto di quando un pneumatico, un tergicristallo o una pastiglia dei freni, sarebbe da sostituire, non si può dire la stessa cosa un altro componente altrettanto importante e fondamentale. Parliamo degli ammortizzatori. Per capire il suo stato di utilizzo sono necessari alcuni accorgimenti. Per valutare le condizioni di un ammortizzatore, in assenza di un banco prova che fornisca risultati inequivocabili, l’autoriparatore può eseguire una serie di controlli: ispezioni visive e prove pratiche, anche molto rapide.
Ecco come il meccanico, raccogliendo qualche informazione sulla guida del cliente e facendo qualche semplice prova pratica, può valutare quando è necessario procedere alla sostituzione.
– Prova su strada: valutare se lo sterzo è preciso e reattivo e se si sentono rumori sordi o altri dal telaio.
– Controllo pneumatici, perché la loro condizione può dire molto su come il veicolo viene adoperato e quali componenti sterzo e sospensioni a essi collegati non sono in buono stato.
– Analisi dell’altezza della sospensione, visto che ogni sensibile modifica indica una molla usurata.
– Test di sobbalzamento. Per eseguirlo correttamente, bisogna prima assicurarsi che gli ammortizzatori siano caricati, guidando il veicolo o facendo sobbalzare ogni estremità tre o quattro volte.
– Ispezione visiva alla ricerca di danni fisici. Il sovraccarico, la guida insolitamente aggressiva, seri danni alla strada, e l’usura a lungo termine possono causare una serie di guasti meccanici all’interno di un ammortizzatore o di un montante.