Ad Arezzo un gommista spara al ladro e lo uccide. Aveva subito 38 furti e dormiva in negozio
La vittima è un moldavo di 29 anni ed era armato di un piccone.
Il commerciante (lui la prima vittima), un gommista di 57 anni, ha mirato alle gambe ma uno dei due proiettili ha reciso l’arteria femorale del bandito che è morto dissanguato. Ora è indagato per eccesso di legittima difesa
38 furti negli ultimi anni è una Vergogna con la V maiuscola. L’Italia oggi versa i condizioni critiche sia per cause relative ad aspetti sociali che economici. E’ assurdo che un cittadino possa essere vittima 38 volte di un reato grave come il furto in pochi mesi; subire queste ingiustizie ammazza la vita, la dignità e l’economia.
Per difendersi aveva deciso di trasformare il negozio nella sua casa un gommista di Arezzo che dopo 38 furti ha dovuto sopravvivere difendendosi così, quando ha sentito forzare la porta e andare in frantumi un vetro, Fredy Pacini, 57 anni, non ha avuto esitazioni. Ha impugnato la sua pistola semiautomatica, una Glock, è sceso in magazzino e, quando si è trovato davanti ai ladri, ha sparato due volte mirando alle gambe dei malfattori. Uno di loro, un moldavo di 29 anni, è stato colpito alle gambe, ha tentato di fuggire trascinandosi nel piazzale del rivenditore, ma poi è morto dissanguato: uno dei proiettili gli ha reciso l’arteria femorale. Il gommista è stato indagato per eccesso di legittima difesa, ma non è escluso che venga prosciolto. I due ladri pare fossero armati di picconi e in questo caso scatterebbe a pieno titolo la legittima difesa. Il complice della vittima è riuscito a fuggire in auto.
E’ accaduto poco prima delle 4 del mattino di mercoledì a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. L’ultimo furto, il 38esimo in pochi anni, Fredy Pacini, titolare della piccola azienda che vende pneumatici, lo aveva subito a marzo. Era disperato e da tempo temeva anche per la sua vita. Pacini aveva raccontato le sue disavventure anche in alcune trasmissioni tv, spiegando che da tempo aveva deciso di dormire sopra la sua azienda per difendere il suo lavoro dai banditi. «Mi hanno rubato cose e denaro per almeno 200 mila euro – aveva raccontato – per me è un incubo infinito. Non smetto mai di lavorare e non faccio più ferie». Il fascicolo e l’avviso di garanzia per eccesso colposo di legittima difesa è un atto dovuto per garantire la massima trasparenza negli accertamenti (in questo caso l’autopsia), ma dalle prime indagini la non colpevolezza del gommista sarebbe evidente. «Ha volutamente sparato alle gambe del ladro ma un proiettile ha colpito il moldavo probabilmente all’arteria femorale», confermano gli investigatori.
Pochi giorni fa sempre moldavi alla Br Pneumatici di via Via Kufstein 25, a Spini, dopo avere divelto una porta a vetri e rubato un pc, un tablet e il fondo cassa. Due avrebbero fatto il palo. E tra i malviventi, tutti incensurati, ci sarebbe un uomo in divisa: uno dei moldavi sostiene di essere un poliziotto. Insomma, agente a casa sua e ladro in Italia, se questo venisse confermato.
Fatti sentiti e risentiti quelli dei furti alle officine, purtroppo a volte ci scappa il morto…